Sebbene siano passati oramai tre giorni dalla sconfitta con la Grecia ancora non si è spenta l'eco delle polemiche. Tutto ovviamente ruota intorno all'espulsione di Sani Kaita che ha di fatto cambiato l'andamento dell'incontro.
"Non sono riuscito a dormire per tutta la notte dopo la mia espulsione. Mi dispiace per l'intera Nigeria, non era la cosa giusta da fare e spero che non accadrà più. Ho fatto un errore.." queste le parole del centrocampista del Alania Vladikavkaz.
Un po' più di clamore a livello mediatico ha sollevato la notizia secondo la quale Keita avrebbe ricevuto minacce di morte tramite il suo account di Facebook e la sua casella di posta elettronica. È così tornata alla memoria di tutti la tragica fine del calciatore colombiano Escobar, ucciso al suo rientro in patria dopo un autogol che causò l'eliminazione della sua nazionale dei Mondiali del 1994. Lo stesso Keita ridimensiona però l'accaduto: Sì, ho ricevuto alcune minacce", ha dichiarato ai media tedeschi. "Sono stati inviati al mio indirizzo email ma non ne sono turbato, perché come musulmano, credo che solo Dio decide chi vive e chi muore. Tutto su questa terra è nelle mani di Dio e solo Dio sa cosa accadrà domani. Lui è padrone del nostro destino. Questo è ciò che mi insegna la mia religione. Non voglio paragonare il mio caso a quello di Escobar, perché ognuno ha il suo destino su questa terra."
In sua difesa si è schierato il gruppo dei veterani della nazionale, capitanati da Yobo, Kanu e Yakubu ("Ha sbagliato, ma imparerà dall'errore"). Quest'ultimo ha parlato inoltre dell'eccessivo clima di tensione che si respira attorno alla nazionale. "Non c'è alcun dubbio che giocare per la Nigeria porti enormi aspettative tra i i tifosi. Ci sono 150 milioni di tifosi e tutti pensano di essere un manager o un allenatore".
E a proposito, il ct Lagerback, criticato in Nigeria per le scelte fin qui fatte, se la prende un po' gli arbitri ma non perde la calma e cerca di tenere alto il morale della propria squadra: "Da dove ero io non vedevo quello che è accaduto al momento dell'esclusione di Keita. Non posso dunque pronunciarmi sul fatto che ci fosse oppure no. Quello che io trovo spiacevole è che è difficile dialogare con gli arbitri, anche a fine partita. Due ko in un minicampionato di tre partite è sicuramente catastrofico a noi ce la giocheremo fino in fondo. La cosa positiva per noi è che se l’Argentina vince la sua partita, noi abbiamo ancora delle chance di qualificarci".
0 commenti